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O felici occhi miei... Cosa mi manca durante questa quarantena?

Aggiornamento: 20 apr 2020

Non siamo mai stati così soli, così distanti, così incerti come in questo tempo… eppure ci siamo scoperti più artisti, più appassionati di quello che amiamo, più desiderosi di metterci alla prova; ci sentiamo spinti a creare ogni giorno qualcosa di nuovo da condividere con gli altri.


Come musicista quello che più mi manca è suonare in gruppo, condividere emozioni con i miei compagni e sentire l’armonia di suoni che genera la musica. Ho sempre trovato estremamente piacevole e vicina al mio sentire la musica antica, quella del periodo rinascimentale e barocco.


Oltre a essere violista, da qualche tempo mi sono avvicinata anche al mondo della viola da gamba: suono la viola tenore in un consort. Così ho deciso di prendere in prestito da questo repertorio un madrigale a 4 voci: “O felici occhi miei” (1539) del compositore Jacques Arcadelt, e l’ho eseguito con la mia viola moderna in una versione per quartetto di viole.



Il testo del madrigale recita:

O felici occhi miei, felici voi Che sete car’al mio sol, perché sembianz’avete degli occhi Che gli fur si dolc’e rei. Voi ben, voi sete voi, voi voi felici ed io, io no, ché per quetar vostro desio Corr’a mirar l’onde mi struggo poi.

Continuare a fare musica in questo momento mi fa sentire viva, mi conforta, mi infonde speranza. La musica ci parla e ci insegna sempre qualcosa, per lo più su noi stessi…


Non pensavo che il risultato finale mi potesse rendere così felice, e allora condivido con voi questa mia felicità!


Con l’augurio di rivederci tutti al più presto.



 

Nell’immagine di copertina: Caravaggio, Suonatore di liuto, 1600 circa, Hermitage Museum di San Pietroburgo. Nello spartito è stato riconosciuto dalla critica un autentico madrigale di Arcadelt.

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